lunedì 6 giugno 2016

18 Incantesimi Runici - Ljóðatal || #1

Voglio affrontare un lavoro con voi, che fa parte del mio percorso devozionale e di studio. Penso che possa interessare a molti che mi seguono e intendono praticare la stregoneria Nordica, come sapete, ho iniziato a parlarvi della Volva (Völur) e  questo può se non altro agganciarsi, presentandovi qualche piccolo scorcio pratico che ci è dato dagli autori.
Avevo iniziato ad analizzare l'Hávamál, testo fondamentale per chi segue questo sentiero, ma purtroppo non ricordo nemmeno perche, ho lasciato questo lavoro incompiuto. E' ora di riprenderlo, e faccio voi partecipi di questa cosa.

Intanto, Il poema Hávamál, o «Discorso di Hár», è la seconda composizione della Ljóða Edda. Come la Vǫluspá, anche questo è un lungo monologo, e a parlare è lo stesso Óðinn, qui chiamato con l'epiteto di Hár, «alto» o «eccelso», da cui la traduzione italiana:  Discorso dell'Eccelso. Nei suoi versi più antichi questo testo è datatao all'inizio del X secolo.
Buona parte del  poema parla delle occorrenze della vita quotidiana e il giusto comportamento da tenersi nei rapporti tra gli uomini, e tra uomo e donna. Pertanto l'Hávamál è un testo di riferimento anche moderno su come va vissuta la vita per un aspirante seguace norreno. Da questo punto di vista il poema risulta interessantissimo come documento psicologico del mondo rurale della Scandinavia medievale, fatto di un'esistenza semplice e rude, a tratti cinica, venata di un rozzo eroismo. Ne sortisce il ritratto di un popolo piccolo ma vigoroso, tenace e fiero, avvezzo alla lotta contro una natura ostile e alla sopravvivenza in tempi di violenza e di sopraffazione.
La parte che riguarda più la saggezza pratica e ritualistica, parala di preziosi passaggi sulle rune e sui canti magici. ed è di questo che parleremo.Vi sono poi rapide esposizioni di tre importanti miti riguardanti Óðinn: la mancata seduzione della figlia di Billingr, il furto dell'idromele della poesia, l'acquisizione delle rune da parte di Óðinn. Insieme a Vǫluspá  questo è il mio poema preferito :D Se non disponete di una copia cartacea, è possibile leggere tutto il testo sul sito Bifrost.it, dal quale ho tratto spunto per questa introduzione.

[146-163].  il Ljóðatal, «dissertazione sui canti magici». Óðinn elenca diciotto tra i più potenti canti magici che conosce, dei quali spiega le proprietà, pur senza enunciarli. Anche qui sono confluite alcune strofe di diversa provenienza, come la [162] che fa di nuovo riferimento a Loddfáfnir.

Secondo Guido Von List, uno studioso tedesco, ipotizzo che nei diciotto versi dell'Hávamál fosse nascosta in ogni strofa una runa che svelava così l'incantesimo raccontato da Odino. Nove, che come sappiamo è il numero sacro della Tradizione norrena, .
Tuttavia, secondo l'analisi effettuata da Freya Aswynn che sarà la base di questi post, si prendono in considerazione le strofe che vanno dalla 146 alla 164 dell' Hávamál (nel suo libro sono indicate le strofe da 133 a 155, ma credo vi sia un r) ovvero la Ljóðatal - Dissertazione sui canti magici. In questi versi è possibile intuire che ad ogni strofa non appartiene solo una runa ma più rune associate.
L'interpretazione offerta di questi incantesimi suddivide le rune in gruppi di tre, altro numero che moltiplicato da Nove. (NB: la chiusura 164 è il diciannovesimo verso.)
Una di queste regole è quella di non invertire le rune; le rune dritte rappresentano il regno da cui sono tratte e esercitano il loro potere attivo nell'incantesimo. Alcuni incantesimi, tuttavia, usano due rune non invertibili; in questi casi solo una delle due rune non invertibili rappresenta il regno da cui viene attinta. Le altre funzioni runiche non invertibili sono di supporto per contribuire a raggiungere l'obiettivo del lavoro.

Comincia con questa strofa l'esposizione dei canti runici, essendo canti magici nono sono comunicabili a parole. Sino simboli, l'idea del potere che questi canti possiedono.

Ljóðatal || Dissertazione sui canti magici

CXLVI.
146. Ljóð ek þau kann || Conosco incantesimi
er kannat þjóðans kona || che non conosce sposa di sovrano
ok mannskis mǫgr. || né figlio d'uomo.
Hjalp heitir eitt, || «Aiuto» si chiama il primo
en þat þér hjalpa mun || ed a te darà aiuto
við sǫkum ok sorgum || contro liti e angosce
ok sútum gǫrvǫllum. || e ogni tristezza.



E' il canto della concentrazione spirituale, che dona "ricchezza" e che con forza della gioia sbaraglia le avversità, le ansie e le inquietudini donando vigore. E' un senso di grandezza che rende inattaccabili, inaccessibili. E' il canto, questo, dell'uomo solerte, consapevole che solo attraverso la dedizione troverà aiuto, pervenendo a distruggere la miseria, i dolori e le malattie ovvero, il dubbio e l'ignoranza ostacoli alla costruzione della Grande Opera. List: Produci la tua buona sorte e l'avrai.

Il primo incantesimo serve ad aiutare le persone  che soffrono, che sono vittime di dolore e angoscia. Sebbene esista già la combinazione della Limarunar, o Rune del Lim, in questa strofa si suppone che le rune in questione siano Fehu, Inguz,e Laguz,.
: Non risolve il problema ma il suo potere allevia il dolore causato, che sia questo psicologico o fisico. Co questa runa si invocano i Vanir, Freyr, Freyja e Njord.
: Anch'essa è una runa del mondo dei Vani, dona pace e abbondanza, da questo regno si può trarre ricchezza (in questo caso non economica).
: Associata a Njord/ Jord e Nerthus rispettivamente madre e padre terra, è una runa che aiuta a ristabilire l'equilibrio emotivo.

Seguiranno gli altri versi con le altre rune, sperando di fare a voi pubblico una cosa gradita.
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Fonti :
bifrost.it
Northrn Mysteries a Magick - Freya Aswynn
Hávamál - Wystan Hugh Auden
Hávamál. La voce di Odino, Il testo sacro degli antichi vichinghi - Diana edizioni.
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