martedì 30 aprile 2013

Modraniht -Notte delle Madri.


Modraniht
 [Notte delle Madri]


Un importante esempio del ruolo sacro della donna nel passato viene dal culto della Matres o Matronae. Diffuso tra i Germani, presso i quali ebbe l'epicentro, estendendosi anche in Gallia.
Alcuni sostengono non vi sia analogia tra i due significati di Matres e Matronae, si ipotizza che il secondo termine non sia uno sviluppo del primo. Ciò non è comunque condiviso da tutti, sostenendo che non esistono differenze concrete, ma solo variazioni di carattere formale.

Modraniht nell'antico inglese sta per 'madri-notte', è un antica festa anglo-sassone di cui racconta il Venerabile Beda in temporum ratione XIII, e di cui la testimonianza conferma l'origine autoctona del culto delicato appunto alle Matronae.
Pare che i pagani Anglo-Sassoni facessero un sacrificio per il nuovo anno nel modraniht matrum nocturum id est ["il Modraniht, cioè, nella notte delle madri [matrone ]"]
Questa festa corrisponde ad altri festival germanica Yule. Una volta si ipotizzava che questo fosse un festival solamente celtico, ma questo è in gran parte smentito oggi giorno. C'è chi sostiene che l'origine Germanico Nordica del culto, basò la sua convinzione sul fatto che "la grande maggioranza" degli epiteti delle dee appare, dal punto di vista etimologico, di chiaro ceppo germanico e non celtico (..)

Modraniht può essere associata con il culto delle madri o delle matrone in gran parte seguito fra le tribù germaniche Occidentali e le Dìsir celebrate dalle tribù germaniche del nord della Scandinavia. Finendo con le Parche di corrispondenza Greca come divinità del destino.
Le matrone o Matronae sono madri-dee alle quali sono state istituiti  pietre votive e altari tra I e il V secolo A.C.
Ci sono circa 1100 iscrizioni che danno nomi alle matrone germaniche. Sono divinità strettamente collegate alle "stirpi germaniche" e vengono, perciò, indicate con gli epiteti della stessa origine: Matribus Suebis, Matribus meis Gramanis, Matribus Frisiavis paternos ecc.. difficile stabilire quali iscrizioni riportano nomi autenticamente germanici e quali invece siano trascrizioni germaniche di nomi stranieri.
 Legate al mondo germanico son anche alcune iscrizioni trovate a Roma, datate con certezza alla prima metà del II secolo d.C. La zona dalla quale arriva il massimo numero di iscrizioni è la riva sinistra del Reno e da Grips wald a Remegen, con la massima diffusione tra la Colonia Bonn e Julich-Blankenheim.

Quasi dappertutto queste matrone sono stati divise in gruppi di tre.
"donatrici" , " dispensatrici" , "generose";  ricorre spesso anche il legame con il culto delle Acqua.
Le loro funzioni erano quelle legate a: fertilità, parto, la tutela della famiglia e, occasionalmente come dee guerriere.  Così come avvenne per le Dìsir nelle aree del Nord germanico.
Il la lode alle Disa "disabolt" appare due volte in due saghe islandesi dalla metà del 13 ° secolo d.C.
Nella saga di Viga-Glums 6 la disablot viene celebrata in una fattoria norvegese a inizio inverno a metà ottobre. Mentre nell Egils-saga 44 menziona un disablot durante un festival autunnale in Norvegia.
Snorri Sturluson scrive nella saga degli Ynglingar 33 di una festa simile a quelle tenute a Uppsala in Svezia.
Le fonti letterarie indicano che il culto delle Disir era più comune in Svezia che nelle regioni occidentali nordiche.

Primo canto Merseburg  

Una volta che Idisi vista questo luogo in cui;
Alcuni ceppi serrati; alcuni ostacolato l'orda,
Alcuni sciolgon i legami dal coraggioso
Balzo in avanti dalle catene! Fuggo dai nemici!





parte di "le Tradizioni Nordiche, dèi e culti del Grande Nord"

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