giovedì 7 marzo 2013

Ostara - Tra tradizione Nordiche e Germaniche


✱ Ostara ✱
Tra tradizione Nordiche e Germaniche

IIl primo riferimento alla dea Ostara (antico alto tedesco), o Eostre (anglosassone) è disponibile in Bede’s De Temporum Rationale, in cui viene detto solo che lei è una dea pagana da cui un mese (aprile), più o meno ha preso il nome e che durante questo mese una festa viene celebrata in suo onore. L’Ostarmanoth è il nome rimasto nel moderno tedesco per questo festival, Ostern era una festa presumibilmente ben radicata, visto che ne derivò il nome della festa cristiana. Tuttavia Ostara non fu un nome noto in tutta la Scandinavia anche se non vi sono prove di questo, alcuni teorizzano che la Dea Indunn abbia la dove Ostara mancasse, fatto le sue veci.

Il suo nome è strettamente legato alla parola "Oriente". La stessa radice germanica si vede nel nome "Ostrogoti", che significa "i" Goti del sole nascente”. Può infine derivare dalla parola indoeuropea * aus-("splendere"), questo suggerisce fortemente che Ostara è stata vista come una dea dell'alba, così come una dea della primavera.
Il momento preciso in cui gli antenati celebrassero questa festa non è certo, tranne che a volte potesse cadere addirittura nel mese di aprile.

Grimm ipotizza addirittura nella sua opera Teutonic Mythology, che essa fu fusa con la festa di Beltane per ovviare i costumi e le festività cristiane, ma sia le tradizioni inglesi che tedesche le vedono molto più di frequente separate.  Nonostante questo le corrispondenze e talvolta le simbologie delle due feste appaiono sovrapposte (fuochi, saltare i falò, scacciare l’inverno e preparassi all’ estate.) In particolar modo questo ci sembra valido se pensiamo a una regione come la Scandinavia dove la” bella stagione non arriva prima di Maggio.
Detto questo rimane da dire che il tempo in cui ancora oggi viene celebrata fa cadere il festival o durante l’equinozio di primavera o in seguito alla luna piena, dopo l’equinozio. Quest’ autonomia è data anche perché ci troviamo in un particolare momento dell’ anno dove il cambiamento di stagione non è cosi netto come vorremmo che fosse, quindi nel caso di una primavera molto tardiva Ostara verrà celebrata in seguito alla luna piena dopo l’equinozio. In luoghi moto caldi, viene celebrata anche con la luna crescente, ciò è da sottolineare poiché denota un forte legame tra Ostara e la Luna e le influenze che da questa provengono, per alcuni infatti, questo sabba è classificabile come “lunare” più che solare.

Il colore bianco, che ci portiamo dietro ancora da Imbolc ha una valenza antica importante, nei tempi antichi infatti nel folklore tedesco era usanza vedere donne vestite di bianco recarsi su rocce, dentro alle fessure di una montagna all’alba della mattina di Pasqua, ma gli storici attestano che ovviamente questa usanza probabilmente aveva origine da tempi antecedenti alla festa cristiana, appunto da Ostara. Ancora troviamo la figura di una fanciulla bianca di Osterrode, che appare con un grosso mazzo di chiavi legato alla cintura (il segno di una donna sposata per nostri antenati), che scende al ruscello a lavarsi la Domenica di Pasqua prima dell'alba. Storie simili sono raccontate in tutta la Germania.

La lepre è un simbolo sacro per questa festa e probabilmente essa faceva parte del sacrificio e del banchetto rituale. La lepre è soprattutto una bestia di primavera, dal momento che in marzo e aprile iniziano le lotte e i balli di corteggiamento nei campi.  Di solito questi rituali naturali sono ancora visibili all’alba poiché la lepre è un animale notturno e ciò fortifica ancora di più il legame tra Ostara-Alba-Lepre. Ricorrente è anche la leggenda della lepre che depone le uova colorate e in tutta la Germania ancora oggi i bambini preparano i nidi pronti ad ospitarle. E’ anche usanza cuocere un pane burroso con uva passa e mandorle (hot cross buns) a forma di lepre. La lepre cosi fortemente simbolo pagano è stato anch’esso demonizzato dai cristiani, trasformata in simbolo di lussuria.
Anche gli scoiattoli sono parte dei riti di Pasqua nelle montagne Harz della Germania: il popolo di Bräunrode ebbe l’usanza di andare nel più vicino bosco a cacciare scoiattoli.
L'uso di uova come simboli di vita risalgono a tempi quasi preistorici, dove erano create uova di argilla decorate con colori rosso e nero, con lo stesso scopo che avevano le mele di Samhain per i morti.
La caccia alle uova prima citata a proposito della lepre, è un’usanza di tantissimi paesi durante il periodo Pasquale: America, Germania, Danimarca, Jugoslavia, Svizzera e parte della Francia. In Germania, le uova sono spesso collocate tra le ortiche o pruni in modo che i bambini che li vogliono devono mostrare sia coraggio e resistenza immergendo direttamente le mani nelle spine, o devono avere abbastanza bravura da capire come raccoglierle senza romperle ne farsi male. Sebbene possa sembrare un gioco un po’ crudele anche questo mantiene in se l’essenza della festa: la spina “risveglia”, ridesta dal sonno, è un elemento luminoso e fecondatore non che di purificazione. (Far uscire il sangue dal corpo è una partica sciamanica di purificazione).
Altra usanza è quella di  far rotolare le uova giù da una collina (Inghilterra) insieme alle ruote infuocate. Mentre in Germania sono di tradizione le uova di vetro soffiato da appendere agli alberi in fiore. Un’altra usanza che si riferisce alle uova sono i cascarones ovvero i gusci svuotati e riparati con della carta dopo essere stati riempiti di confetti e coriandoli. Decorati e rifiniti, questi sono rotti sulle teste degli altri come benedizione.
Nel folklore della Germania, Scandinavia, e Orkney si dice che mangiare uova in questo periodo doni forza, salute, e una buona crescita. Lanciare uova per aria e affrettarsi poi a raccogliere quante più parti di guscio si riescono, è una tradizione consumata per portare prosperità e buona sorte.
Conservare le uova pasquali in Germania è un modo per assicurarsi protezione per la famiglia e il bestiame contro il male e in particolare come un vero fascino contro i fulmini e la grandine.
In Germania e Cecoslovacchia, un uovo viene dipinto di verde per simboleggiare la fecondità e viene sepolto nel campo più grande, il luogo di sepoltura viene contrassegnato da una croce a cui si darà fuoco. L'uovo cosi trattato è un residuo evidente del culto di Þórr (Thor), qui invocato nel suo aspetto fecondo per benedire i campi, e come il Dio della tempesta per proteggere le nuove colture contro i chicchi di grandine in primavera, mentre la croce in fiamme è un residuo della cristianizzazione dell’Old Sun wheel. I rimasugli dell’incendio sono portati in casa per proteggere la casa contro la grandine, fuoco e fulmini, e le ceneri dei fuochi erano spesso diffuse nei campi per la fertilità.

I fuochi erano molto importanti per i riti Ostara dei nostri antenati. Le ruote di paglia e rami verdi, venivano lanciate dalle cime delle colline più alte a simboleggiare il sole. A questi riti partecipavano anticamente solo gli uomini perché essi potessero assorbire la forza mascolina del sole. Oggi giorno si sostituiscono a questi fuochi girandole artificiali "Ruota di Caterina", o addirittura la costruzione di ruote solari poste in cima a travi come lanterne. Invece che portare la ruota intorno alla casa si usa passare con candele e torce per “illuminarla”.
Grimm cita anche la tradizione di accendere un pezzo di vetro o un pezzo di cristallo, questo sarebbe particolarmente potente per questo giorno, e concentrerebbe dentro di se il fuoco del Sole benche non si cosi pratico da eseguire.
Ostara è il tempo per “Gran Carro ”-processione di fecondità, la processione per Nerthus descritta da Tacito. Gunnwar Skaðadóttir cita il ricordo di una tradizione cristiana raccontatagli da sua nonna dove il "Cristo-bambino" sarebbe stato portato in un carro nel periodo di Pasqua - questo non ha quasi nulla a che fare con la festa cristiana, ma porta piuttosto una somiglianza con i riti pagani della fecondità legati anche a Freyr.

In Svezia e Finlandia meridionale, durante questo periodo e in base alle influenze cristiane è usanza credere che le streghe siano partite per andare ad “incontrare il diavolo” verso la  montagna Blåkulla (partono il giovedì e tornano il sabato Santo). Quindi si faceva un po’ di tutto per proteggersi dal male in questi giorni, si accendevano falò, si puntavano armi da fuoco verso il cielo, si dipingevano croci, stelle e altri simboli sacri sulle porte di case e stalle e sepolti nei pressi del bestiame.
E 'anche tradizionale in questi paesi per le fanciulle vestire come streghe, spesso con vivaci fazzoletti colorati sopra le loro teste e andare in giro facendo qualcosa di simile all’americano Trick-or-Treat. Nel sud della Finlandia, come osservato da KveldúlfR Gundarsson, si crede che le "streghe” cavalcassero in questo periodo rami di salice decorati con nastri (il salice è il primo albero a fiorire in questo momento e i finlandesi vedono i suoi fiori morbidi come il primo segno di primavera). Oggi, le ragazze vanno in giro con i rami che hanno adornato, dandoli ai passanti in cambio di monete e dolci, quelli che non hanno nulla da dare alle streghe devono ascoltare i loro versi di scherno.
Ai vecchi tempi, naturalmente, queste "streghe" potevano essere mogli e/o seguaci di un dio della fertilità e portare la sua benedizione presso il popolo. Ciò, se accade ancora oggi vede un gruppo di ragazze affini, vestite di bianco con foulard rossi portare rami di betulla e salice decorati scambiandoli insieme alle loro benedizioni per soldi e caramelle.

Uno degli elementi più comuni in tutte le terre germaniche fu la battaglia rituale tra estate e inverno, che terminava con l’uccisione dell’inverno che era condotta fuori dal villaggio, mentre l’estate si sarebbe unito a una bella fanciulla come suo sposo. Alcuni testi raccontano di danze di dodici uomini in battaglia, viene fatto anche accenno ad un’arma antica la “Ostara Sax” di cui ormai rimane traccia solo attraverso le focaccine tipiche di Pasqua.
La danza cosi eseguita aveva una forte componete di dramma rituale e molte poesie e poemi antichi sembrano mantenere tracce di questo rito (per esempio le poesie dell’Edda, Svipdagsmál soprattutto, Skírnismál,  e Sigrdrífumál) .
La dove non si recitava la battaglia veniva “uccisa” un effige che rappresentasse l’inverno, questo prevedeva soprattutto l’utilizzo dell’ultima parte rimasta del covone, lacciato a Yule come offerta e cibo per gli uccelli, e trasformata in una bambola che rappresentasse l’Inverno – Il Vecchio Uomo.
Se questa bambola viene preparata prima di Ostara essa viene tenuta al caldo, in modo che ben secca possa bruciare facilmente.  In alternativa potrebbe essere gettata in acqua e “affogato”. La dove non si avesse un covone, andrà bene un pane confezionato per il rito.
Ostara è stata chiamata "Sig-Blessing" da parte dei norvegesi, e dobbiamo anche ricordare che la sua festa probabilmente segnava il momento in cui le battaglie potevano ricominciare. Pertanto Odino Wodan era nominato “Sig-Farther” in questo momento.


Fonti: Grimm -Teutonic Mythology
http://heathentemple.tumblr.com
www.heartpaganism.tumblr.com
Riflessioni personali..

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