mercoledì 28 novembre 2012

Krampuslauf - Perchta


Krampuslauf - Perchta 

Era una notte di novembre buia e tempestosa, il primo novilunio dopo la notte di Ognissanti. Un ubriaco seguiva una donna per le strade della città, illuminate dal neon. La donan si fermò vicino a un lampione. Teneva un cane al guinzaglio. Non si guardava intorno.
“Ciao bellezza, dove vai tutta sola?. Le gridò dietro lui.
Lei non si girò
”una donna cosi bella tutta sola.”
“Io sono”, disse lei, e nell’atto di voltarsi i suoi riccioli neri le fluttuarono sulle spalle, “crudele, orribile, spaventosa e vecchissima”.
No, era così bella d mozzare il fiato. Ma mentre parlava , si trasfigurava. Ad ogni parola il suo aspetto diventava più terrificante; accanto a lei il cane digrignava i denti e assomigliava a un lupo.
L’uomo , spaventato, arretrò. Ma adesso era lei a seguirlo, sussurrandogli alle spalle:” Bel giovanotto, dove vai tutto solo?”;e più lui aumentava il passo, più lei camminava veloce. Se lui si voltava, lei gli faceva smorfie orribili, battendo i piedi a terra così forte che le case tremavano. Poi cominciò a ridere: all’ inizio la sua risata fu come un rombo soffocato, che crebbe a poco a poco fino a diventare una sghignazzata infernale.
L’uomo correva come se qualcuno gli stesse dando la caccia, in fatti, era proprio così. Sentì una risata stridula e sguaiata sul collo che gli gelò il sangue nelle vene. Si augurava ardentemente di incontrare un altro uomo che gli venisse in soccorso contro quella donna scatenata, ma quando ne incontrò uno, non riuscì a dare voce alla sua paura e l’ignaro soccorritore tirò dritto; fatto, questo , che fece scoppiare la vecchia in nuovi, spaventosi, scrosci di risata.
Quest’ uomo immaginava, come molti altri dopo di lui che la Perchta è tornata. L’antica dea dell’ Occidente, la cacciatrice selvaggia con i suoi cani e il suo corteo di anime di defunti, rivive nelle donne.

Fin dai tempi primordiali la Perchta vigila sulla giustizia, una giustizia che è più antica di qualsiasi forma di Stato. E’ la custode delle anime che sono alla ricerca di nuovi corpi e con loro cammina attraverso il paese durante la stagione rigida. Al Nord la chiamano Holle, Holla, Hulda, Freya, Figga: nella zona alpina Perché, Betsht, Frau Berta, Frau Perché. Il nome deriva dal celtico perhat, chiaro, luce. Perchta è la Luminosa che porta la morte. Perché non può esserci rinnovamento senza l’abbandono dei corpi vecchi e consumati.
Al tempo del suo potere faceva giustizia di imbroglioni, criminali, assassini, stupratori, ubriaconi e violenti. E’ la protettrice di tutte le donne e dei bambini; dopo la cristianizzazione missionaria della regione alpina, fu spodestata dalla nuova Maria. Tutti i doni che nei tempi antichi erano destinati a Perchta, li ritroviamo oggi nelle cappelle dedicate a Maria, sotto forma di “ex voto” o di offerte di cibo.
La Perchta accende in ogni donna una piccola luce. Vive sulle montagne. Una volta l’anno scende iù a controllare che tutto vada bene. Mentre lo fa, sfreccia sul paese manifestando tutta la sua indignazione senza mezzi termini. Talvolta abbatte recinzioni e alberi, con la sua foga tempestosa spazza via i tetti delle case e può distruggere le finestre.
E’ un antica usanza che rimanda a Perchta quella di offrire cibo agli avi defunti. Nella festa di Ognissanti vengono disposti davanti alla porta, perché la Perchta passando li prenda, piatti e ciotole con cereali o pappa, frutta e dolci. Se lei fa una sosta durante la sua caccia e accetta doni, che dunque il mattino seguente sono scomparsi, questo porta molta fortuna alla casa.
Ma guai all’ ubriaco che incontra di notte sulla strada, perché lei lo acchiappa e lo spinge in un fiume o in un fosso e lo spaventa a morte.

Tutti i santi. Tutte le anime. Tutti risanano le anime. Perchta risana tutte le anime. Insieme a lei lavorano anche le terribili Truden. Mai le Truden hanno accettato la sottomissione delle donne come casalinghe, madri,o animali da riproduzione. Urtano le partorienti, stregano la prole delle casalinghe, ingarbugliano i fili della lana, mettono tutto in disordine, fanno a pezzi le stoviglie. Dove sono loro, tutto va storto. Strappano dal filo il bucato, tutto cade a terra. Basta con l’ordine, impongono una pausa di riflessione a tutte le donne addomesticate: se tutto va storto, se i piatti si rompono, se inciampi e cadi in continuazione, se ti capitano all’improvviso disgrazie senza senso, allora è probabile che dietro a tutto ci sia il loro zampino insieme a quello della Perchta.

Per tutte le donne che hanno deciso di vivere libere, e non appartenere a nessuno, di prendere a vita nelle loro mani, la Perchta è un’ amica e una protettrice. Lei regala loro la forza da folletto delle Truden. La Perchta va sempre invocata quando la casa ha bisogno di protezione, quando si semina d’ inverno op quando si immagazzina il raccolto. Ma ci si rivolge a lei soprattutto quando si vuole dialogare con le ave.

Tratto da le 13 lune


Il video è una figata! Grazie a Nadia per il link

sabato 24 novembre 2012

Modern Witch League 5#: Alfabeto di strega: N come Nove mondi





Modern Witch League 5#:  
Alfabeto di strega: N come Nove mondi


Ár var alda
það er ekki var,
vara sandur né sær
né svalar unnir;
jörð fannst æva
né upphiminn,
gap var ginnunga
en gras hvergi.



Era l'inizio dei tempi, quando nulla esisteva, non c'era nè sabbia né mare, nè fresche onde;
Non c'era la terra, nè il cielo lassù. c'era il baratro degli abissi, ma non c'era l'erba.


Questo è ciò che viene descritto all'inizio della Völuspá una panoramica sull'universo prima della creazione- Il nulla originale-  a nord Ginnungagap (vide béant in norreno )il baratro immane degli abissi in cui il nulla è contenuto - fu creato poi il Niflheim, il mondo del freddo e del ghiaccio, della nebbia e delle tenebre, dalla parte opposta Muspellheim, campo di fuoco e fiamme, calore e luce. Surtr è il nome di colui che che ne guarda i confini, un gigante di fuoco dalla spada fiammeggiante

Al centro di Niflheim vi era un pozzo gelido detto Hvergelmir dalla quale sgorgano undici fiumi detti Elivagar. Lontano dalla loro fonte, la dove questi fiumi giunsero, essi congelarono così come il lievito velenoso che portavano con essi. Là dove questo ghiaccio si era formato  iniziò a scendere una pioggerellina che cadde su Ginnungagap. Allo stesso tempo in cui una parete del baratro degli abissi veniva bagnato dalla pioggia, un soffio di aria calda giungeva ad esso da Muspellheim. Il calore sciolse il ghiaccio  quando la brina incontrò il venticello caldo, e iniziò a gocciolare e da queste gocce ebbe origine la vita. Il primo fu un gigante di nome di Ymir, egli fu il progenitore della razza umana, si dice infatti che dal sudore del suo sonno nacqueo un uomo e una donna, e da un suo piede un figlio dalle sei teste.
Dall'incontro del caldo e del freddo nacque anche mucca Audhumla, d acui Ymir si nutriva, dalle sue mammelle sgorgavano quattro fiumi di latte. La mucca per sfamarsi lecco le pietre ghiacciate e salate, man mano che le leccava ne uscì un uomo che si chiamava Buri, egli fu il primo uomo sulla terra, esso ebbe un figlio Borr che si sposò con Bestla figlia di un gigante, e dalla loro unione nacquero tre figli: Odino, Vili e Vè. Essi furono i primi tra gli dei.

Successe poi che i tre figli uccisero Ymir e affogarono nel suo sangue tutta la stirpe dei giganti del ghiaccio, tranne uno che scappò e fondò altrove una nuova stirpe di giganti.
Poi gli dei presero il corpo di Ymir, lo portarono nel mezzo del baratro degli abissi e da lui trassero il mondo.: la terra fu fatta dalla sua carne, il mare e l'acqua dal sangue, le montagne dalle ossa, le pietre i massi dai denti, mentre dal suo cranio fu fatta la volta celeste dove alcune scintille provenienti da Muspell ebbero posto nel cielo e alcune di esse originarono gli astri.
Dalla sua pelle venerò fuori anche i nani che dimorarono tra le pietre, quattro di loro Austi, Vesti, Norðri e Suðri  furono messia ai quattro angoli della terra.
Gli dei avvolsero l'oceano impenetrabile intorno alla terra, e ai confini del mondo, sulle rive di questo oceano cosmico  ebbe origine un luogo che divenne dimora dei giganti, Útgarðr o Jötunheim.
Con le sopracciglia del gigante Ymir fu fatto un possente recinto «recinto esterno» al centro del mondo, che fu detto Miðgarðr, destinato ad accogliere la stirpe umana- figli di Askr ed Embla i primi uomini creati dagli dei a cui Odino diede il respiro, Vili la saggezza e il movimento e Vè la forma , la parola, l'udito e la vista.
Infine gli dei con il cervello di Ymir diedero origine alle nubi del cielo lanciandolo in aria

Gli dèi, gli elfi, i nani e tutte le creature dimoravano in altri mondi, nei più profondi abissi sotterranei o in inaccessibili regioni del cielo. Vi erano molti mondi, che i più sapienti dicevano essere in numero di nove. Gli Élivágar, i fiumi cosmici che scaturivano dalla sorgente di Hvergelmir, scorrevano per tutti questi mondi, collegandoli tra loro in un flusso ininterrotto e costante.
Vita e sostegno dell'universo era il grande frassino Yggdrasill, il cui tronco era l'asse che collegava terra, cielo e abissi, i cui rami ricoprivano il firmamento e le cui tre radici raggiungevano rispettivamente il mondo degli dèi, quello dei giganti e quello dei morti.

«Nove mondi ricordo, nove sostegni, e l'albero misuratore, eccelso che penetra la terra.» aveva affermato la vǫlva nel principiare suo canto profetico. Ella si riferiva alle nove regioni dell'universo. Su quali esse siano esattamente, dove siano localizzate nello spazio e come siano disposte, non c'è uniformità di vedute. Forse nemmeno i più saggi tra gli uomini sanno rispondere a questo quesito.

La rappresentazione che meglio mi conviene è quella di vedere questi mondi disposti attorno a Yggdrasil, d è anche uan di quelle più utilizzata:
Il primo dei nove mondi è Miðgarðr, il «recinto mediano», posto al centro dell'universo; vi dimorano i figli degli uomini.
Il secondo mondo è Ásaheimr, da dove provengono gli Æsir. Vi si trova la città di Ásgarðr, con i suoi templi e palazzi. Il suo re è Óðinn. Si crede sia posto nel cielo, anche se alcuni storici dicono si trovasse da qualche parte a oriente, in Asia.
Il terzo mondo è Vanaheimr, la terra dei Vanir. Anche se non si hanno dati precisi, pare si trovi ad occidente di Ásaheimr.
Il quarto mondo è Jǫtunheimr: è il regno dei giganti [jǫtnar]. Viene posto a oriente, talora a settentrione, comunque agli estremi confini del mondo, in Útgarðr.
Il quinto mondo è Álfheimr. Vi dimorano gli elfi chiari [ljósálfar]. Pare si trovi non lontano dall'Ásaheimr.
Il sesto mondo è lo Svartálfaheimr, che si trova nel sottosuolo. Vi dimorano i nani [dvergar] e gli elfi scuri [døkkálfar].
Il settimo mondo è il gelido e nebbioso Niflheimr localizzato nel settentrione, anche se a volte pare venga situato negli abissi. È uno dei mondi più antichi e faceva parte, in origine, del Ginnungagap.
L'ottavo mondo è l'ardente Múspellsheimr, che pure agli inizi faceva parte del Ginnungagap. Questa regione brucia e arde, ed è insopportabile agli stranieri che non hanno avuto colà la loro origine. Vi dimorano i giganti di fuoco e il guardiano che siede ai suoi confini ha nome Surtr.
Il nono e ultimo mondo è il regno di Hel - Helehimir. Si trova nella zona più profonda e buia dell'universo, caratterizzata da gelo, pioggia, umidità e nebbia. Vi vanno a stare le anime di coloro che non muoiono in battaglia. Sotto, si trova Niflhel, l'«inferno nebbioso»; le anime dei malvagi, dopo essere transitate da Hel, sembra si dirigano in quel luogo.


venerdì 23 novembre 2012

Witch Craft Rubrica: Yule

Witch Craft : Yule

Ed ecco la punatta tanto attesa, prima di tutto voglio ringraziarvi per l'entusiasmo che mostrate nel voler vedere questa rubrica, spero di non deludervi. Ricordatemi di mandarmi le foto delle vostre creazioni!

 Per questa puntata quattro lavoretti a tema con le festività natalizie e Yule, la cosa carina è che anche i non pagani possono eseguire questi lavoretti per le feste senza nessun problema. Come ogni volta c'è una proposta che io ritengo la più carina.



.Elfi di Yule.


Questo è il progettino forse più semplice il materiale di cui avete bisogno è: 
-Pallina di legno o di pasta al sale forata  da un lato ( ricordo che per la pasta al sale basta miscelare quantità uguali di farina e di sale fine , acqua q.b. e in aggiunta olio e un po di colla vinilica. cuocete nel forno per non fare ammosciare le palline)
- Panno lenci colorato o stoffa : bianca, verde, rossa arancione, oro, argento ecc..
- Pigne di piccole dimensioni.

Prendete una piccola pigna o tagliate a metà una più grande,  in alto con un po di colla incollate la pallina di legno o di pasta al sale facendo entrare la punta della pigna nel buco.
  1. Tagliate una piccola strisciolina di stoffa e incollatela nella parte in cui congiungono la testa (pallina) e il corpo dell' elfo (la pigna), questa sarà la sciarpina dell'elfo.
  2. Con un rettangolo di stoffa alto circa 11-12 cm e largo 8-9 attaccate il centro della base sulla fronte della pallina ( dove vedete il pallino nero) la distanza tra la sciarpa e l'attaccatura del cappello è di circa 1 cm ( il viso dell' elfo)
  3.  Congiungete le estremità sul resto della pallina andando a filo con il retro della sciarpa ( dove vedete il pallino nero) Lungo la linea tratteggiata della figura stendete un po di colla, cosi come in diagonale lungo il pezzo di stoffa ( tratteggio bianco della fig 4.)
  4. Tagliate l'eccedenza di stoffa in modo che il cappuccio sia un cono.
  5. Decorate il faccino dell' elfo e attaccate un campanellino o un gancio sulla punta del cappello.


Questi piccoli elfi sono degli adorabili simboli che potete appendete all'albero, o ai pacchi che regalerete, magari con un bigliettino di auguri incollato sulla pancia, oppure teneteli come simbolo di protezione, e di buon auspicio sull'altare.



.Caprone|Cervo di Yule.


Tipiche decorazioni natalizie soprattutto nelle zone dell'nord Europa sopratutto in scandinavia e nell'America del nord . Queste "bambole" tradizionalmente vengono confezionate con paglia e spighe durante le celebrazioni di Lammas, e conservate poi fino a Yule dove vengono bruciate. Durante Lammas queste "bambole" vengono consacrate  a Thor che ritroveremo poi nelle festività invernali. Confezionare queste rappresentazioni, assicura una quantità abbondante di cibo, sopratutto per il periodo che va dalla primavera all'inverno. Bruciarle invece assicura prosperità e abbondanza e benedizioni offrendo "in sacrificio" l'animale agli dei come simbolo di scambio.
Al di là di questa simbologia, sotto Natale si è soliti vedere queste rappresentazioni sempre più di frequente nei nostri negozi, a volte rappresentano cervi, e renne, simboli di questa festività.
 Creare da sè una di queste rappresentazioni ci da una grande soddisfazione e può essere usata in moti modi: può essere bruciata come tradizione vuole anche se non l'abbiamo confezionata a Lammas, un po come se fosse il ceppo di Yule, simbolo maschile e solare per "il ritorno della luce", oppure possiamo conservarlo come decorazione per Yule o per lavori futuri collegati proprio a questi animali.

Quello di cui avete bisogno è:
- Molti rami tagliati in diverse lunghezze a seconda di quanto grande volete fare la vostra rappresentazione.
- Colla a caldo
- Nastro colorato ( rosso, verde, oro, argento ecc..)

Con molta pazienza iniziate a misurare la lunghezza dei rami di cui avete bisogno. 

  1. Dovete prendere una porzione per le zampe davanti e dietro di circa 9-10 cm. Una porzione per il corpo di 16-20 cm, una parte per il collo 8-9 cm e una per il muso, rametti dai 7 agli 8-9 cm.
  2. Iniziate a incollare i legnetti uno di fianco all'altro con una serie di 5-6 legnetti, poi involateli in vertiate sempre a gruppi di 4-5, formando un [ che potrete riempire all'interno con altri rami o con un ramo piu spesso. Fate questo sia per il corpo che per le zampe che verranno poi incolate sotto il corpo. 
  3. Da una delle due parti del corpo iniziate nello stesso modo a involare il collo con una fila di 5-6 rami per uno spessore di 2.3 circa, questo deve essere tutto pieno.
  4. Stessa cosa per il muso. Incollate i due rami laterali e un pò di sbieco e poi quelli interni.
  5. Passate il nastro intorno come si conviene.






. Oracolo Di Yule.


Questo è il pezzo forte della puntata  m in realtà può essere fatto anche in modo diversi, diciamo che è come s evi avessi dato due idee in una, una scatolina porta oggetti e l'oracolo che può essere conservato anche in un sacchetto. Nella scatolina potete riporvi le rune, una candela, matite, pastelli ecc.. e potete farla anche di dimensioni più grandi, rotolo di carta igienica scottex, o i cilindri conserva disegni.

Quello di cui avete bisogno è
- Sassolini di pasta al sale, pietra vetro ecc.. dipinti con i simboli che vi mostrerò tra poco (lavorate di fantasia e fateli come preferite)
- Carta igienica o carta scottex
-2 Cilindri di cartone di un rotolo di carta igienica finito
-Acqua e colla vinilica
-Colori
- Un pezzo di cartoncino spesso o pelle- ecopelle spessa.
- Fremagli da rilegatura.

 Come prima cosa fate i vostri  sassolini per l'oracolo: vischio, agrifoglio, arancia, melagana, ghirlanda, ceppo, campana, Rudolph, candela, Wessaling, stella di natale.

Ed ora prepraiamo la scatolina:
  1. Prendete uno dei due rotoli e tagliatelo a metà e ricavatene poi una striscia di 1 cm dal lato più lungo. Arrotolate poi la striscia su se stessa in modo che entri precisa nel rotolo intero. segnatevi il punto e incollatela.
  2. Prendete il rotolo e sul pezzo di cartone o di pelle prendetevi al circonferenza di questo, poi con una formina più grossa tracciate un cerchio piu ampio e ritagliate la sagoma.
  3. Incolate il cerchietto di cartone all'interno (centrato) al cerchietto ricavato con il cartoncino o la pelle. e lasciate asciugare.
  4.  Rivestite il rotolo di carta igienica intero con fogli di carta igienica o scottex bagnati con acqua e colla vinilica  fate 6-7 strati e fate asciugare, la superficie non deve essere liscia, diciamo che anche aggrinzita andrà bene e simulerà la pelle.
  5. Una volta asciutto tutto, ricavate dalla pelle una striscia lunga 15-20 cm alta 1 cm circa, oppure usate una fettuccina piuttosto spessa.
  6. Bucate il coperchio al centro e la fettuccia a circa 4-5 cm da un lato.
  7. Infilate il fermaglio nella fettuccia e poi nel tappo. Fermate il tutto con un punto di colla.
  8. Colorate il barattolino coperto di carata e asciutto come preferite, colorate anche il tappo e la fettuccia.
  9. Ora che il colore è asciutto incollate il resto della fettuccia su un alto del barattolo facendo attenzione che il tappo riesca a chiudersi  Per abbellirlo potete attaccare una borchia che richiami quella del tappo anche sul lato.
  10. Inserita il vostro oracolo all'interno.


COME LEGGER EL'ORACOLO:Potete estrarre una tesserina al dì o gettarle sul tavolo, oppure in congrega estraete a sorte un simbolo il giorno della celebrazione ecc.. vedete voi.
1# VischioPianta natalizia per eccellenza, del vischio ne parlava già Virgilio nell’Eneide. Per le sue virtù magiche, era considerata una pianta divina e miracolosa tanto che era permesso raccoglierla solo ai sacerdoti, utilizzando esclusivamente un falcetto d’oro. Oggi è una pianta di buon augurio, simbolo di pace, che protegge perché incarna lo spirito vitale.
Indica dritto un periodo sereno, una copertura di protezione forte, e comunione con la divinità.
Rovesciato, vi induce a riflettere sulla vostra situazione, vi consiglia una protezione, e un lavoro per ritrovare il contatto con la divinità.
2# Agrifoglio e pungitopoEntrambe considerate portatrici di fortuna, queste piante si caratterizzano per le loro foglie dure e con le spine, simbolo di forza e prevenzione contro tutti i mali. Le bacche rosse sono il simbolo del Natale, il simbolo della luce e del buon auspicio, una promessa di abbondanza e fecondità per il nuovo anno che comincia.
Indica che avete tutte le carte in regola per abbattere le difficoltà, vivrete un periodo propizio e fecondo. Tuttavia, se rovesciato potrebbe, esserci qualcuno che vi rema contro, è una buona idea proteggervi.
3# AranciaÈ tradizione delle festività natalizie addobbare la tavola con cesti colmi di arance. L’arancia, il frutto dell’inverno per eccellenza, porta con sé il calore del sole e rappresenta il Natale a tavola per la speranza e lo splendore.
Indica un collegamento con le cose buone che provengono dagli altri o che siamo stati in grado di dare “ la perfezione di alcuni momenti” il dare e il ricevere. Quindi aspettatavi qualche sorpresa gradita da qualche caro,
Se capovolto invece potrebbe indicare se infondo non dovete qualche gesto di ringraziamento a qualcuno, se vi siete comportati bene con il prossimo o avete qualche debito da saldare.
4# MelagranaSimbolo della terra, questo frutto rappresenta la rigenerazione della natura.
Indica dritta il suo significato simbolico di rinascita, resurrezione, rinnovamento.
Capovolta potrebbe indicare un periodo  non favorevole, per il quale è necessario rimandare i progetti a momenti più propizi. Il rinnovamento tarderà ad arrivare.
5# GhirlandaLa Ghirlanda ha origine da una tradizione tedesca di epoca precristiana, deriva dai riti pagani della luce che si festeggiavano nel mese di dicembre. Intorno al 1500 si diffuse tra i cristiani, divenendo simbolo dei giorni che precedono il Natale. Il verde dei rami simboleggia la speranza.
Indica che dovete fermarvi a pensare e riconsiderare la vostra posizione, avete bisogno di scandire il vostro tempo e darvi degli obiettivi da mettere nero su bianco perché possano essere raggiunti.
Rovesciata non ha un significato  diverso poiché è un simbolo circolare e vi invita in ogni caso a lavorare su voi stessi.
6# Ceppo di YuleQuella del ceppo di Yule o Natale è una tradizione antica. Il tronco che brucia nei camini dalla sera della vigilia fino a Capodanno, prima ancora di essere un usanza cristiana, era pagana: il ceppo si bruciava durante il solstizio d’inverno, che coincideva con la nascita di un nuovo anno. Due simboli propiziatori: il fuoco, immagine del sole e quindi della vita, e il consumarsi del tronco, che rappresentava il consumarsi del vecchio anno con tutto ciò che di brutto aveva rappresentato. Il ceppo in effetti è il primo avo del più famoso abete natalizio. Accenderlo nelle case è anche segno di ospitalità e accoglienza per la venuta del figlio di Dio.
Indica dritto che potete lasciarvi alle spalle le cose incompiute e i problemi, se non riuscite da soli allora è bene che provvediate in qualche modo. Indugiare sul passato non porterà nulla, necessitate di un nuovo inizio.
Capovolto, può significare che restate legati al passato e finchè questo non cambierà allora voi non potrete progredire su nessun piano della vostra vita, consiglia di attuare qualche trasformazione.
7# Le campane di NataleLe Campane sono principalmente un simbolo religioso ed hanno il compito di annunciare e accompagnare eventi importanti e celebrazioni.
Le campane sulle greggi e sulle mandrie aiutano i capi di bestiame a restare uniti e trovare la strada. Sono un richiamo evocativo.
Esse sono identificate con il suono della vibrazione primordiale e per questo rappresentano l’unione fra cielo e terra, ad esse è riconosciuto il potere di purificare ed esorcizzare .
Sono sia dritte che capovolte un invito a rivedere la propria scala di valori, siete la persona che volete? Agite nel modo giusto? Vivete in armonia? State percorrendo la strada giusta. Se le risposte non sono quelle che sperate, allora una purificazione, un allontanamento da ciò che vi opprime o vi influenza in modo sbagliato è in consiglio che questo simbolo vi dà.
8# Rudolph, la renna dal naso rossoQuesta leggenda americana fu inventata negli uffici di una catena di grandi magazzini americani, la Montgomery Ward, quando nel 1939 si decise di regalare una nuova favola di Natale. Rudolph era una renna come le altre, ma aveva un enorme naso rosso, che purtroppo la rendeva oggetto di scherno ed emarginazione. Ma il simpatico Rudolph entrò nelle grazie del buon Babbo Natale, che la accolse con sé, e così le renne, che da sempre erano state 8, diventarono 9. Il grosso naso rosso dell’ultima arrivata divenne un pregio nelle fredde notti di neve e nebbia. Una storia recente, ma tanto forte da essere in pochi anni diventata tradizione.
Il Nasone di Rudolph  indica che conoscete già bene dentro di voi la risposta alle vostre domande, procedete quindi questo è un segno che la strada che volete percorrere è illuminata.
Se esce rovesciato allora dovete fermarvi un attimo e vagliare le possibilità, la strada da prendere è ancora poco chiara, forse avete bisogno di un aiuto di una guida per scegliere.
9# Candele.Anche le candele accese ardono come piccoli magici soli, per incoraggiare la rinascita del Sole dopo il solstizio. Ma sono anche l’immagine dell’uomo che nasconde nel suo corpo materiale e opaco, un'anima luminosa. Se la fiamma brillerà o no, dipende dalla scelta dell’essere umano, che è libero di accendere la propria luce o lasciarla spenta. La fiamma della candela ha anche il significato di trasportare in cielo, i voti e le nostre preghiere, che saranno ascoltate.
Dritta dimbolegga tutte le cose appena dette, un periodo sereno si affaccia sulla vostra vita grazie al ritorno dlela luce, qualcosa che andava risolto trova una soluzione, siete benedetti, liberi da ogni repressione.
Se la candela è rovesciata è da considerarsi come spenta, avete qualche problema da risolvere, il freddo potrebbe  continuare o arrivare più terribile di prima, il vostro cammino spirituale non procede come dovrebbe, ma siete voi il fulcro del vostro stesso problema.
10# Calze di Natale
Appendere Calze di Natale vicino camino è una vecchissima tradizione. Secondo i vari racconti, san Nicola portò a tre sorelle tre monete d’oro. Le tre sorelle appesero le loro calze sul camino per farle asciugare e quando san Nicola lasciò cadere l’oro, questo finì proprio nelle calze. Al mattino, le tre sorelle furono molto sorprese quando trovarono l’oro nelle calze. Per questo motivo, si appendono le calze vicino al camino, nella speranza di avere la stessa fortuna delle tre sorelle.
Indica dritta che avete bisogno di un aiuto, di un pizzico di fortuna per propiziare la vostra sorte. Potete riprendere lo stesso simbolo della calza-sacchetto e confezionarne uno per voi.
Rovesciata, la calza resta vuota, non c’è prosperità non c’è fortuna o aiuto se non quello che potete dare a voi stessi, anche in questo caso potete propiziare la buona sorte in qualche modo.
11# Wassail  A Yule bere Wassail è una delle tipiche tradizioni inglesi dai tempi dei tempi. La parola Wassail deriva da Wes Hal che significa "alla tua salute". Questa bevanda è a base di vino e/o sidro con frutta e spezie. Veniva inoltre offerto agli alberi di mele perchè continuassero a produrre i loro frutti.
Ringraziate e brindate a voi stessi per le vostre vittorie, esse se non sono già arrivate non tarderanno a giungere.
Rovesciato può denotare un monto un po arido, probabilmente avete messo cosi poco impegno in quel che fate che non è possibile brindare a nessuna vittoria a nessuna conquista. Perciò guardatevi dentro e cercate di capire per cosa vale la pena sfruttare le vostre energie.
12# Stella di Natale La Stella di Natale era coltivata dagli Aztechi che la chiamavano Cuetlaxòchitl e la consideravano simbolo di purezza. Secondo un’antica leggenda azteca, una dea morì di dolore per un amore non corrisposto e alcune gocce del suo sangue caddero sulle foglie della pianta che da allora divennero rosse. La Stella di Natale, il cui nome botanico è Euphorbia pulcherrima o Poinsettia, è simboleggia l’amore verso gli altri e una fiducia illimitata. Questo significato fu attribuito alla Stella di Natale in seguito alla diffusione di una leggenda messicana dove una bambina povera la offrì al bambin Gesu.
Le sue meravigliose brattee rosse, simboleggiano "l'amore verso il prossimo" e "la fiducia smisurata e illimitata", protegge il riposo e la salute dei neonati, in Messico (terra d’origine) è ancora oggi usata per ornare le culle.
Dritta indica un periodo pieno di belle cose, di buoni sentimenti, soddisfazioni apprezzamenti. Il vostro percorso procede nella maniera migliore e ciò che fate è riconosciuto visto e tenuto in conto.
Rovesciata invece è simbolo di un sacrificio, di una delusione, di un periodo di solitudine e tristezza.




. Ghirlanda di Yule.


Tipica delle fete di questo periodo è la ghirlanda da appendere in casa, o fuori dalla porta, c'è ne sono moltissime di tutti i tipi e per tutti i gusti. Proviamo a farne una insieme

Ti serve:
- Una base di cartone o una ghirlanda già fatta
- Decorazioni di diverso tipo ( ghiande fette di mela, alloro cannella, pigne sacchetti profumati, bacche , cristalli sempreverdi, campane, stelle di natale, fiocchi di neve , fette di arancia ecc...
-Colla a caldo con cui involare tutto, e molta fantasia!

Sulla tua base incolla tutto quello che ti piace. Le mele spolverizzate di cannella sono di buon auspicio per l'armonia famigliare e per la protezione.
Nei sacchetti puoi mettere un Pot-purri adatto alla stagione.


È possibile portare i profumi della stagione Yule in casa miscelando il vostro pot-pourri. Conservare in un barattolo in modo che rimanga fresco inseritelo nei sacchetti di stoffa e appendeteli agli alberi o alle ghirlande. Potete anche cuocerlo e usarlo come deodorante ambientale da vaporizzare per farlo è sufficiente ½ di pot-purri e mescolarlo in una piccola pentola, coprite con pochi centimetri d'acqua. Lasciar cuocere a fuoco basso sul piano di cottura, aggiungendo acqua come il pot-pourri si restringe
Regalare ai vostri amici dei vasetti o dei sacchetti con questa mistura è un ottimo regalo per Yule!

3 tazze di buccia d'arancia secca
1 tazza di scorza di limone essiccata
4 bastoncini di cannella
1/4 tazza chiodi di garofano interi
1/4 tazza di aghi di pino
Un pizzico di pimento
10 bacche di ginepro
Mescolare in una ciotola e poi conservarlo in un barattolo finché non si è pronti per l'uso.


Grazie a tutti per avermi seguita!

 

mercoledì 21 novembre 2012

Modern Witch League 5#: Alfabeto di strega: M come Máni e Sól e le divinità lunari maschili.


Modern Witch League 5#:   
Alfabeto di strega: M come Máni e Sól e le divinità lunari maschili.




Máni e Sól, sono il dio della luna e la dea del sole nella tradizione norrena. Questo differenzia di molto la comune concezione di dee lunari e dei solari, Luna= femminile, Sole= maschile. Io stessa mi trovo abbastanza in difficoltà con queste "versioni" differenti dal mio modo di pensare e da diciamo "come ho imparato".  Un primo approccio con gli dei lunari l'ho avuto leggendo il libro di Marco Dini Sin -Gli amanti della luna- dove ho trovato il dio Sin che nella mitologia pre-islamica è associato alla Luna benchè sia una divinità maschile, mentre il Sole ad una divinità femminile. L'antico dio lunare israelita era Sin, chiamato dagli arabi con il nome di Qamar e la sua consorte, il sole era nota come Shams.
Sin era anche una divinità mesopotamica, in particolare del pantheon babilonese. Gli erano sacri i tori (un simbolismo dovuto alle corna, come Iside) e veniva rappresentato come una luna crescente. Era noto anche come Nanna in lingua sumera (Sin era il nome usato dagli Accadi) secondo un'indagine pare che il termine "ninna nanna" o anche solo il termine "nanna" con cui ci si riferisce ad una melodia armoniosa che si usa per cullare i bambini e farli addormentare o proprio il sonno dei bambini derivi proprio dal nome "Nanna" della divinità babilonese.
Spostandoci poi in altre culture è importante notare come termine "Luna" ci suona come femminile nella lingua italiana, ma ad esempio in tedesco il suono ha un aspetto maschile; infatti ci si riferisce con "Der Mond" per la Luna e "Die Sonne" per il Sole in cui "Der" è l'articolo determinativo maschile e "Die" femminile. Questa assonanza non sfugge nemmeno nella mitologia giapponese, dove abbiamo Amaterasu, la dea solare e Tsukiyomi il dio lunare.
Ed ancora un ulteriore aspetto della luna al maschile è quello della divinità azteca Texiztecatl, noto come "il Dio della Vecchia Luna". Non era il solo a dire il vero, in quanto esisteva anche il culto di Metzli, la dea lunare dei contadini e della notte, che temeva il Sole (Tonatìu) e il suo fuoco e vi rifuggiva. Anche Texiztecatl temeva il Sole e infatti fu per questo che divenne dio lunare.
Ma torniamo all'inizio del mio post Máni e Sól,  Máni, nella mitologia norrena, è il dio che guida il carro che trasporta la Luna, in contrapposizione alla sorella Sól che guidava il carro solare.
La leggenda narra che, poiché la sorella era stata data in sposa all'uomo chiamato Glenr, gli dèi si adirarono, costringendo i due fratelli a condurre rispettivamente i cavalli che trainano il Sole e la Luna per l'eternità. Due lupi inseguono i due fratelli, e quello che segue Máni è Hati, un lupo che anticamente era tutt'uno con un altro animale della stessa specie: Mánagarmr (letteralmente "cane della luna") che con lui condivide il suo destino di divorare Máni.
In particolare, Máni è preposto a dirigere il corso della luna e governare le fasi lunari. Per assolvere a questo compito, dice Snorri, egli rapì dalla terra due bambini, con un bastone e un secchio, in modo da tenerli come suoi aiutanti. Essi corrispondono alle macchie visibili sul volto della luna: i due servitori, Bil e Hjúki, sono descritti accuratamente il Gylfaginning, la prima parte dell'Edda in prosa di Snorri Sturluson.

Al tempo del Ragnarök, la fine del mondo, Máni sarà raggiunto e divorato da Hati.
Poiché Máni trainava il carro della Luna, la mitologia norrena spiega le eclissi di Luna come i momenti in cui Hati riusciva quasi ad afferrarlo, coprendo parte della luce lunare che arrivava sulla Terra.
Ma dopo il Ragnarǫk, Sól verrà sostituita da una figlia che ne prenderà il posto (Vafþrúðnismál), nulla del genere viene detto invece per Máni, che sembra scomparire nel nulla, abbandonando il cielo nel prossimo ciclo cosmico.


Dunque disse Gangleri: « In che modo egli (Ghiulvi) governa il Sole e la Luna? »
Disse Odino: « Un uomo di nome Mundilferi ebbe due figli. Questi erano così belli che egli li chiamò Mani (Luna) e Sunna (Sole), e dette quest’ultima in sposa a colui che è chiamato Gleno. Ma gli dèi s'arrabbiarono per quell'affronto e misero in cielo i due fratelli, costringendo Sunna a guidare i cavalli del carro del Sole, da loro creato da una scintilla di Muspelleimo affinché illuminasse il mondo. I cavalli si chiamano Arvaco e Alsvido, e alle loro spalle gli dèi legarono due sacche d'aria che gli offrono freschezza; in certe culture queste sacche sono chiamate isarcole. Mani governa il corso della Luna e gestisce le sue fasi. Costui prese con sé due ragazzi: si chiamano Billi e Iuchi, e stavano portando via, dalla fonte chiamata Biurghira, sulle loro spalle, il secchio chiamato Sego ed il bastone chiamato Simulo. Loro padre si chiama Vidfinno. Questi ragazzi seguono Mani, come si può notare dalla Terra. »
Traduzione a cura di Bjǫrn Heinríkr Vargsson


lunedì 19 novembre 2012

Attività ⑥ Lega: The Pagan Path Project– T2P


Attività ⑥ Lega:
The Pagan Path Project– T2P




Navigando su internet ho trovato un altro progetto carino da trasformare in versione italiana, spero che nessuno ce ne voglia mai, “prendiamo spunto” perché anche noi possiamo esprimerci su queste tematiche cosi come fanno all’estero. Ovviamente se io per prima fossi in grado di scrivere in inglese probabilmente girerei semplicemente il progetto originale e parteciperei a quello, ma allo stesso tempo credo che da parte nostra come - made in Italy – non vi sarebbe nessun contributo.
Quindi credo che la cosa più importante sia questa, forse non abbiamo grandi idee,( mai nessuno mi propone una nuova attività, monelli) e ciò che mi resta e trarre idee da qualcosa di già fatto che trovo meraviglioso e renderlo nostro, attraverso qualche diversità
Il progetto originale in questione si chiama PAGAN INSIGHTS PROJECT, gli autori si sono a lungo scervellati per trovare qualcosa d’interessante da proporre a questo fine hanno pensato che creare un progetto che permetta a tutti di condividere il proprio percorso in modo semplice insieme agli altri, nel tentativo di ispirare e dare uno spunto per scrivere di se a gli aderenti.
Personalmente credo che una componente importante di questo progetto sia come sempre anche quella di “divulgare” il pensiero neo pagano senza fare proselitismo, raccontando il proprio percorso, con naturalezza e sincerità. L’esperienza altrui può essere d’aiuto, di conforto, di confronto, può ulteriormente abbattere i tabù, aiutare le persone a capire che alcuni appellativi non ci appartengono neppure lontanamente. E di come noi siamo una realtà, una comunità, nemmeno tanto piccola, anche se non tutti partecipano alla lega, e attraverso cose come questa, rivendichiamo semplicemente la nostra liberà di culto mostrandoci nella limpidezza e nella chiarezza di ciò in cui crediamo, prendendo le distanze da tutto ciò che contamina il nostro credo, e senza dover fare chissà che dimostrazioni plateali.
Infatti, questo non vuole essere una forma di “battaglia” o “dimostrazione” ma se il contributo di uno di noi può anche solo far sentire bene un’altra persona, fare chiarezza e aiutare, allora questo progetto funziona.

“The Pagan Path Project” ( il sentiero- il percorso- Progetto) o anche abbreviato T3P (the Three p : pagan path project – le 3 p: 1pagan 2path 3project) così ho deciso di chiamarlo visto il tema principale, si sviluppa in un mix di proposte a cui bisogna far fede se si decide di aderire al progetto. Come già detto mira a far comprendere le varie strade che una persona può intraprendere in questo percorso diverse tradizioni, credenze , impronte e sul “vivere da pagani”.

Ci saranno dodici differenti punti su cui lavorare utilizzando modi diversi: scrittura, immagini, musica e altro… Benchè possa leggermente ricordare il Tell the owl, questo, un po’ come altri progetti in passato non ha una scadenza fissa e mensile benché gli argomenti siano dodici come i mesi di un anno - ognuno può gestirlo con la tempistica che crede.
Si possono sviluppare i temi uno al giorno, uno a settimana uno al mese e voi la scelta.
Dovrete ovviamente utilizzare i vostri blog, siti o video per pubblicare in prima istanza il vostro lavoro e successivamente pubblicarlo qui sotto un tema alla volta.
Vedrete anche che tutti i temi sono già scritti non saranno estratti a sorpresa, potete anche seguire l’ordine che preferite poiché non saranno numerati, ma ovviamente è preferibile seguire l’ordine al di là della tempistica che vi date.
E’ possibile iniziare il progetto quando preferite anche tra un po’ di tempo, magari alcuni preferiranno terminare prima il tell the owl o l’alfabeto di strega, vedete voi, ma non lasciate morire il progetto!

Diversamente da altre attività dove integrare con temi generici, spiegazioni ecc.. era consentito, questa attività non si prefigge lo scopo di insegnare qualcosa che si può trovare scritto sui libri o su internet, qui dovete soltanto parlare di voi, delle vostre pratiche, del vostro percorso che seguite, mostrandovi per ciò che siete senza paura.

Temi:

* Il tuo Verbo: - i vostri pensieri e sentimenti - un post sul blog completo su un argomento a tua scelta relativo al percorso o solo alcune righe che spiegano dove ti trovi in questo momento del tuo percorso. Che cosa stai studiando? A cosa stai pensando? Chi sei e dove stai andando sul vostro cammino Pagano? Ciò che è giusto e ciò che è sbagliato nel tuo percorso in questo momento? O la tua storia…

* Il tuo Suono - lasciate un canto canzone legata al percorso, o una che richiama una sensazione / emozione relativa alla vostra spiritualità. Può essere in forma di parola, ma anche il video sarebbe sicuramente interessante. A livello spirituale, qual è la vostra musica del momento? Si tratta di un brano bloccato nella vostra testa che continuate a canticchiare, o la colonna sonora di un rituale? Spiegalo.

* Il tuo Gesto - post su un rituale, che sia stato importante o significativo, il più recente, il più bello, il più emozionate, che sia stato un sabba, una luna, un incantesimo ecc. Raccontalo.

*La tua Arte – Un qualcosa che avete creato da voi per il vostro percorso spirituale, uno strumento, un ciondolo, un disegno, una statuetta ecc. Con relativa fotografia e qualche riga di spiegazione.

* Il tuo Momento - post su qualcosa di nuovo che avete imparato, o scoperto da poco, che è collegato con al vostro percorso.
*Il tuo Richiamo – la parte del vostro percorso che meglio vi rappresenta, siete portati per le guarigioni, per la devozione a un dio in particolare, lo spiritismo, siete appassionati e studiosi di tradizioni, erbe, cristalli simboli, amuleti ecc..

* Il tuo Specchio - un'immagine riguardante il percorso, o una che richiama una sensazione / emozione relativa alla tua spiritualità, sul lavoro di strega ecc.. Insieme a una o due frasi che descrivono l'immagine.

* Il tuo Ritmo – una preghiera, qualcosa che avete creato voi, o che avete già trovato scritta ma che incarna perfettamente il vostro “ritmo dello spirito” po’ essere un invocazione, una chiamata un canto, è indifferente purché la trascriviate e poi spiegate perché è molto significativa per voi.
*Il tuo Legame – Un dio, un totem, uno spirito, un elemento, un elementale, un gruppo di persone (congrega), una tradizione, una pietra, una pianta, ecc.. qualsiasi cosa a cui vi sentiate particolarmente legati, fosse anche solo uno strumento della vostra pratica.

* Il tuo Bivio – un momento in cui ti sei trovato in difficoltà e hai dovuto fare delle scelte, cambiare qualcosa, stravolgere la tua vita, può essere per esempio il moment in cui lo avete detto in famiglia, o quando avete deciso di far parte di questo percorso, oppure quando vi siete trovati a non riuscire a far qualcosa, o un incantesimo andato male, o se durante il percorso avete “molato” e poi ripreso, ecc..

* Il tuo Tempo- in un viaggio del passato che tipo di strega saresti stato/a, un eremita dei boschi, una strega bruciata sul rogo, una guaritrice, uno sciamano, un alchimista, un sacerdote, immagina le vesti in un tempo del passato qualsiasi, anche fuori dalla realtà.

* Il tuo Domani - proiettandoti nel futuro che strega sarai? Cosa ti aspetti dal domani? Quali obiettivi vuoi raggiungere, quali cose vuoi imparare? Quando potrai presumere di essere “arrivatoo” e come “arriverai”.


______________


Se decidete di partecipare al progetto, siete pregati di:
 -Inserite il banner nella vostra Home page
 -Inserire alla fine di ogni post sul blog il banner.
 -Nel caso di video menzionate il progetto e nominate i video con il nome.( MWL: The Pagan Path Project: tema…// MWL:T3P_ Tema..)
 -Dopo aver pubblicato sui vostri siti e blog postare qui la vostra entra


T3Pt
http://sacerdotessediavalon.forumcommunity.net/?t=53037394#lastpost

domenica 18 novembre 2012

Modern Witch League 5#: Alfabeto di strega: L come Landwaettir

Modern Witch League 5#:   
Alfabeto di strega: L come Landwaettir





I landwættir, sono gli spiriti guardiani della terra anche noti come "spiriti guardiani del paese" che sotto forme diverse dimorano in un luogo prima che vi giungano gli uomini; essi hanno un certo senso di potere sulla natura del luogo e possono dunque soccorrere chi vi si stabilisca senza dar loro disturbo. La forma o il loro aspetto non è "definito", ma  si suppone siano in poche parole esseri elementali benché legati alla terra, alla stregua del Genius Loci, e quindi abbaino sembianze differenti - ciò è ben visibile anche dalla leggenda che ruota intorno alla bandiera che vedete qui sopra di cui parlerò a fine dell'articolo.
Il rispetto islandese per questi folletti stabilì che non si dovevano portare cattivi odori nè si poteva distruggere alcuna cosa vivente nei campi e nelle brughiere santificate da - e per- essi. Non si dovevano nemmeno guardare i loro recinti se si avvicinava con la faccia sporta.
Nel Libro dell'insediamento  che dà contro la colonizzazione dell'Islanda, essi vengono nominati diverse volte. A proposito della legislazione del paese Úlfljòrt, si dice ad esempio che essa conteneva una disposizione secondo la quale chi si recava là non doveva avere una polena sulla nave; e nel caso la possedesse allora questa doveva essere tagliata prima di giungere a riva, appena avvista la terraferma e non veleggiare quindi, con la bocca della polena spalancata in atteggiamento aggressivo per non spaventare i landwættir. La stessa fonte riferisce di un tale Ӧlvir che andò ad abitare a oriente di Grimsà, in un luogo " in cui nessuno aveva avuto il coraggio di stabilirsi a motivo dei landwættir, dopo che Hjörleifr era stato ucciso."
Un altra fonte riferisce che un mago si era recato in Islanda in aspetto di balena per conto del re Araldo Fante azzurro e aveva visto tutte le montagne e le colline che erano piene di landwættir, alcune grandi alcune piccole.
Un atteggiamento benevolo dei landwættir verso l'uomo è testimoniato dove si narra di un tale Björn, il quale aveva sognato un gigante e aveva stretto un patto con lui: in seguito a ciò il suo gregge di capre si era accresciuto assai rapidamente e a lui era stato dato il nome di Half-Björd. Gli uomini dotati di una seconda vista avevano anche notato che i landwættir, lo seguivano all'assemblea e accompagnavano i suoi fratelli Þrosterinn e Þròrðr a caccia e a pesca.
La tradizione nordica prevede e ricorda l'uso di porre del cibo in determinati luoghi (caverne e cumuli di pietra) per le landwættir affinché esse siano favorevoli.
Per questo il codice cristiano più recente del Fulaping proibisce espressamente di credere nelle landwættir che abitano nei boschi, e nei tumuli e nelle cascate.
Anche la Saga di Egill allude a una fede nel potere di questi spiriti, là dove riferisce di un" palo d'infamia" ( niðstöng f.) innalzato dallo scaldo Egill affinché i landwættir non trovassero pace finché non avessero cacciato Erik Ascia sanguinosa e la regina Gunnhildr dalla Norvegia.
Sarebbe il riferimento alle landwættir si trovi esclusivamente in fonti nordoccidentali, il dizionario danese e quello svedese conservano il ricordo di questa credenza ( danese vætte svedese vätte, norvegese vette) alla quale forse allude anche Saxo, là dove parla di "divinità del luogo" (dii loci).
Sono protettori del luogo abbiamo detto e sono note come àlfreka quelle terre sconsacrate dalle quali sono stati allontanati gli esseri della terra-landwættir. Purtroppo, molte parti del nostro piante si trovano ora in queste condizioni.
La difesa è una veglia spirituale che protegge un paese o una città sia dai problemi interni che dai pericoli esterni. All'imbrunire, i folletti della difesa si riuniscono in un punto di forza del paese per poi inoltrarsi sui sentieri fatati fino alle proprie postazioni notturne. Questi elfi sono il corrispettivo spirituale della gente - sia viva che morta - di quel distretto. Le colline di difesa, le pietre le croci e gli alberi sacri che si trovano sulle strade e i sentieri che conducono al paese, sono le loro postazioni di difesa. La difesa forma in anello di protezione intorno alla città e impedisce l'entrata dei venti impetuosi e delle persone dannose. Sfortunatamente, molti distretti sono rimasti ora senza una difesa, e sono esposti agli attacchi medianici e all'ingerenza del demonio- delle energie negative ecc..

Un importante testimonianza e rappresentazione dei landwættir, che attira l'attenzione sulle targhe o sul cappotto islandese d'armi; sono i quattro personaggi che tengono lo scudo con i colori nazionali. Le "isole Skjaldarmerki" adottarono tale stemma nel 1944, quando l'Islanda ha dichiarò la sua indipendenza, i quattro rappresentano i protettori di Islanda noti come Landvættir, spiriti della natura, di cui la mitologia parla al fine di ricordare come la loro presenza abbia contribuito a tutelare e promuovere il benessere del paese in cui vivono.
Ma da dove la tradizione dei quattro guardiani dell'Islanda arriva? Ebbene, secondo Heimskringla, un famoso libro di saghe la cui creazione è attribuita allo studioso islandese Snorri Sturluson, il re di Danimarca Harald Gormsson destinato a invadere l'Islanda, per avere una maggiore possibilità di realizzare il suo obbiettivo chiese a uno dei suoi maghi di visitare l'Islanda e cercare un punto di vulnerabilità possibile.
Dopo aver cambiato la sua forma per quella di una balena, il mago nuotò lungo la costa settentrionale, e vide che tutta la costa era piena di landvættir: a Vopnafjörður il mago incontra il primo dei guardiani, un grande drago (Drago di Vopnsfjord) a comando di un esercito di serpenti e lucertole. Saggiamente, il mago tornaindietro e nuotando si dirige verso ovest a Eyjafjörður, dove vine accolto e minacciato da un uccello gigante (Uccello di Eyjafjord) "così grande che le sue ali toccato i fianchi delle colline su entrambi i lati "a capo di un gruppo di molti altri uccelli. Pensando che sarebbe stato impossibile scendere a terra, nuota ancora verso ovest, fino a raggiungere Breiðafjörður, dove un toro infuriato (Toro di Breidifjorg) seguito da migliaia di spiriti lo stavano aspettando. Infine, guardando la costa del sud, a Vikarsskeið, trova un gigante (Gigante di roccia di Reykjanes) che lo stava aspettando già da prima che il mago potesse raggiungere la riva, seguito da molti altri giganti. Il povero mal capitato rendendosi conto dell' impossibilità di sbarcare tornò dal suo re e l' invasione non ebbe mai luogo. I quattro landvættir vennero e sono tuttora considerati come i protettori dei quattro quarti di Islanda: il drago (Dreki) nel nord-est, l'uccello (Gammur) nel nord-ovest, il toro (Griðungur) a sud-ovest, e il gigante (Bergrisi) nel sud-est, che tutti ancora son lì attenti e vigili, per sfidare il prossimo che osi invadere la loro terra.



venerdì 16 novembre 2012

Odino...


«Mi conosci Shadow?» disse Wednesday. Cavalcava il suo lupo a testa alta. L'occhio brillava e sprigionava lampi, il sinistro era spento. Indossava un mantello con un grande cappuccio, come quello di un monaco, e la sua faccia spiccava nel buoi. «Avevo detto che non ti avrei taciuto i miei nomi. Ecco come mi chiamando. Mi chiamano Felice-della-Guerra, Spietato, Furore e Terzo, Sono Monocolo, l' Altissimo, e Colui che Vede il Vero. Mi chiamano Grimnir, solo l'Incappucciato. Sono il Padre Universale, e sono Gondlir, portatore del bastone. Ho tanti nomi quanti sono i venti, tanti titoli quanti sono i modo per morire.I mie corvi sono Hugin e Munin, Pensiero e Memoria; i miei lupi sono Freki e Geri; il mio cavallo è la forca.»
Due corvi imperiali di uno spettrale colore grigio, quasi soltanto l'involucro trasparente degli uccelli, gli si posarono sulle spalle e affondarono i becchi nelle tempie come se volessero massaggiare la sua mente prima di riprendere a volare nel mondo.
A cosa devo credere? pensò Shadow, e la voce gli rispose da un punto profondo nelle viscere della terra, con un rombo sordo. Credi a tutto.
«Odino?» chiamò Shadow, e il vento portò via le sue parole.
«Odino» sussurrò Wednesday, e il fragore delle onde sulla spiaggia di teschi non era abbastanza forte per coprire il sussurro. «Odino» disse Wednesday assaporando il suono di quel nome. «Odino» ripeté in un grido trionfante che echeggiava da un orizzonte all'altro. Il nome si gonfiava crescendo a dismisura, riempiendo il mondo come il sangue pulsante nelle orecchie di Shadow.


Brividi....
 American Gods -Neil Gaiman

martedì 13 novembre 2012

Verga Magica




Un incantesimo di grande potere ritrovato grazie agli archeologi è “la verga (o bacchetta) magica”, il cui scopo era di proteggere chi la porta con sé dai nemici visibili ed invisibili, in viaggio come semplicemente fuori di casa. Si tratta di una bacchetta di legno di lunghezza variabile con incise delle rune quali Raido per i viaggi, Uruz per la forza, Turisaz, Eihwaz, Sowilo ed Algiz per la protezione e la vittoria contro i nemici, da portare sempre con sè. Si consacra con queste parole:

“Mi cingo con questa verga e mi affido alla protezione degli Dei,
contro le fitte dolorose, contro il crudo morso,
contro il feroce terrore,
contro la grande paura che è a tutti odiosa
e contro ogni male che entri in questa terra.
Un incanto di vittoria io canto, una verga di vittoria reco,
vittoria nelle parole, vittoria nei fatti. Possano essi servirmi."

Dal momento che non vi erano ulteriori informazioni su come farla, sono andata a intuito,  La mia verga è di circa 11 cm di legno di tiglio, mi piaceva l'idea che fosse indossabile, infatti ho fatto due fori  laterali in alto. In questo modo trovo sia facilmente indossabile durante meditazioni profonde, viaggi sciamanici o trasposizioni astrali. Affinché questa possa proteggere lo spirito nei regni. A tal proposito ho idea di modificar leggermente la formula di consacrazione.
In oltre sul retro dell'incisione runica fatta con pirografo e vernice rossa mista a sangue o saliva, ho inciso una chiave, come simbolo di apertura e accesso.
Può anche essere appesa in casa cosi da offrire protezione dai nemici visibili e non a tutti coloro che vi abitano.

Tratto da Magia Pratica: Il manuale delle Bindrunes - Donald Cameron - Elfi edizioni

Modern Witch League 5#: Alfabeto di strega: K come Karma e Wyrd

Modern Witch League 5#:   
Alfabeto di strega:  K come Karma e Wyrd


Forse è un po barare ma cercando di seguire una linea nordica alla parola Karma corrisponde più o meno il concetto di Wyrd che nella cultura antica inglese e antica norrena  corrisponde all'incirca a destino, fato, karma o sincronicità appunto.

Il significato basilare del Wyrd si riferisce a come le azioni passate influenzino e condizionino continuamente il futuro ma anche come il futuro influenzi il passato proprio come il Karma. Tutte le azioni di tutti i tempi si influenzano a vicenda. Concettualmente collegato alla predestinazione, il Wyrd vi si discosta per la possibilità di azione individuale, anche se determinata dai wyrd (intenzioni, attività) degli altri - concetto anche sta volta simile e riscontrato nel concetto di karma.
Il concetto di fato (la norna Urðr) è collegato anche con la necessità (la norna Skuld), mentre il nome di Verðandi, la norna più giovane, deriva dal participio presente del verbo weorþan, "diventare".

Di gran lunga l'icona più familiare per il processo del Wyrd è la configurazione dell'Albero del Mondo, Yggdrasill, e il pozzo Wyrd. Ci sono buone ragioni che lo spiegano, come l'iconografia del Pozzo e dell'Albero dimostrano l'azione verso l'alto e verso l'esterno del passato e di come questo modella il presente e di conseguenza influisce sul futuro. Tuttavia, il processo del Wyrd suggerisce anche un'altra attività, quella di filatura e tessitura.  Su questo aspetto tuttavia si è poco scritto ma vi rimando alla mia nota Alfabeto di strega: F come Filare aggiungendo che il nome stesso  di Wyrd deriva in ultima analisi, dalla radice indoeuropea * "mandrino uert-",  girare, a girare, a girare. "Questo di per sé porta alla mente l'immagine di filatura del filo e, a conocchia , ruota, " che derivano  dalla stessa radice. Il rapporto tra Wyrd e tessitura, tuttavia, va al di là di semplici etimologie. Questo punto di vista e collegamento appare in Beowulf , dove si parla alla fine della vita di Beowulf come un filo da tagliare.
Non è noto se i popoli germanici preso in prestito l'idea del Wyrdæ dalle Parche  greche o se questo concetto si è evoluto  sullo sfondo generale della complessa cultura indoeuropea. Ci sono argomenti validi su entrambi i fronti. Il fatto stesso che i pagani antichi si riferiscano alla tessitura come metafora per il processo di wyrd dovrebbe dare una certa importanza a tale concetto per al pagani moderni.

Prima di discutere di filatura e tessitura come analogia per il processo di Wyrd, potrebbe essere saggio  discutere del processo stesso. Le azioni che si svolgono in movimento presente verso il passato diventano parte di esso. A sua volta, l'influenza, il passaggio dal passato di nuovo nel presente attraverso altri eventi ne da una nuova forma lì.
Questo processo può essere facilmente visto nell'attività di filatura e tessitura, ma la ragione per cui  pochi pagani moderni hanno usato questa analogia è che ben pochi di noi hanno visto una rocca o un telaio. Per comprendere la conocchia e telaio come icone per wyrd, quindi, si deve sapere qualcosa di filatura e tessitura prima, esaminarla per capire come l'intreccio si compone.
Visualizzare il processo del Wyrd come la filatura e la tessitura, ci da l'idea di come le varie azioni che avvengono in tutti i mondi (che sono le fibre utilizzate nella filatura dei fili) hanno un impatto reale sui mondi che può essere più o meno incisivo a livello globale. Questi thread sarebbero composto dalle fibre centrate intorno ad una certa persona o fenomeno. Quindi la vita di ogni persona sarebbe un filo, e le azioni significative della sua vita formerebbero le fibre.
Nell'ambito del processo di tessitura stessa, i fili dell'ordito sono costituiti da azioni ("fibre") che avvengono nel presente. L'influenza del passato sul presente, che sarebbero i fili della trama, passano avanti e indietro attraverso il presente (il "warp"), la navetta che funge da orlæg pronunciata dal Wyrdæ. Il passato  rappresentata la stessa rete, in continua espansione

Mentre se parliamo di Wyrd e pozzo il concetto di poco cambia In questo  modello il movimento del presente è rappresentato dal movimento verso il basso della rugiada che cade nel pozzo. Questa trova il suo parallelo nel movimento in avanti dei fili dell'ordito. Analogamente, il Pozzo è sempre riempimento con azioni del passato  che corrisponde alla trama, sempre riempiendosi con i fili del passato. Infine, ìl'ordito (il presente) con la trama (il passato) si riflette nel movimento intrecciato.
Questo non vuol dire che il modello Pozzo e il modello di telaio combaciano perfettamente. Nel modello del Pozzo le influenze del passato, l'aumento direttamente lo stesso Pozzo. Nella tessitura, invece, la trama non proviene dalla trama, quindi è un po 'più difficile da vedere il legame tra il passato e le sue influenze . A questo proposito, il Pozzo e il modello dell albero sembrano essere superiore, ma questo non significa che la conocchia e il modello del telaio non hanno nulla da offrirci.


Alcuni pagani moderni credono che uno degli aspetti del Wyrd è l'interconnessione di tutte le cose, ma solo uno studioso, Brian Bates, ha scritto su questo argomento. Secondo Bates ogni evento è collegato a tutti gli altri molto simile a "il tratteggio di una tela di ragno."  Chiunque abbia guardato un pezzo di stoffa al microscopio sa che non è dissimile da una tela di un ragno, quindi dovrebbe sorprenderci ancora una volta tale paragone.
Alla luce di confronti con il modello del telaio di Bates, tale tesi appare molto ben fondata. Considerare ogni azione come un filamento all'interno di uno ordito di fili, dove, i  fili dell' ordito si intrecciano con i fili della trama ("le influenze del passato").  corrisponde a ogni azione,  che quindi, è interconnessa a tutte le altre per l'influenza esercitata dal passato.
Alcuni eventi ovviamente saranno più collegati di altri  per espio: la vita di un marito sarà più legata a quella di una moglie rispetto a quella di uno sconosciuto ma ciò non toglie che comunque sarà intrecciata a tutte le altre vite che insieme formano il vero e proprio disegno della trama del Wyrd
Ogni modello che possiamo assumere per spiegare la trama delle nostre vite e l'influenza delle azioni in qualche modo calza a pennello, perché ognuno di sessi si basa sull'interconnettività.
Quindi non solo tutte le azioni sarebbero connesse ma le stesse vite di ogni cosa sulla terra lo sarebbero. Non solo le persone ma ogni forma di vita sarebbe un filo o una goccia nella trama o nel pozzo del Wyrd.
.Negli ultimi decenni una nuova scienza, l'ecologia, ha studiato le interrelazioni tra le varie forme di vita e molte delle concezioni assunte sono simili al concetto di trama del Wyrd.
Tutta la vita è considerata come interdipendente dagli uni sugli altri, in una rete vasta e biologica, e il minimo cambiamento in quella rete può sconvolgere tutto l'equilibrio. In termini di trama del Wyrd, le attività come tagliare le foreste pluviali sono considerate un  "cattivo tessere", che può indebolire la forza su tutta la trama.

Questo sicuramente è un concetto un po più ampio rispetto all'idea generale e neopagana di Karma:  n---Nell'induismo riguarda sia l'attività o l'agire in sé sia l'insieme delle conseguenze delle azioni compiute da un individuo nelle vite precedenti. Secondo il principio del karma le azioni del corpo, della parola e dello spirito (i pensieri) sono insieme causa e conseguenza di altre azioni: niente è dovuto al caso, ma ogni avvenimento, ogni gesto è legato insieme da una rete di interazioni di causa/effetto.
-Nel Buddihismo Il karma è un "principio universale" secondo il quale un' "azione virtuosa volontaria" genera una o più rinascite positive, mentre un'azione "non virtuosa volontaria" (che produce sofferenza) genera rinascite negative.
- O piu generalmente il Karma è il principio di "causa-effetto", un principio di concatenazione secondo il quale ogni azione provoca una reazione, vincolando, per alcune di esse, gli esseri senzienti al saṃsāra (il ciclo di morti e rinascite).


Qualsiasi sia il nome o il modello che si da a questa componente di vita spirituale ogni pagano dovrebbe lavorare con il proprio Wyrd o"con il proprio karma"
Considerando che tutto ciò che si trova all'interno delle discussioni sul tema, ci si rende conto che tutto è interconnesso e ciò ha un impatto di vasta portata. L'uomo che agisce senza onore e calunnia i suoi compagni potrebbe presto diventare un reietto in questa in una altra vita. Una fabbrica che scarica tossine in un fiume, potrebbe presto avere operai e padroni malati di cancro.
Quando prendiamo in considerazione l'interconnettività ci rendiamo conto della necessità di diventare responsabili e di considerare le conseguenze delle nostre azioni. Siamo in grado di evitare di diventare emarginati per mancanza di onore o di morire d'inquinamento che noi stessi abbiamo creato. La lezione della conocchia e del telaio o della "causa-effetto" sono importanti, e questo non dobbiamo dimenticarlo.

Un ultima ma non meno importante figura collegata al Wyrd al destino al passato presente e futuro, sono le Norne, che in religioni diverse prendono nomi differenti pur avendo connotati simili.

Le norne (norreno: norn, plurale: nornir) nella mitologia norrena sono tre dísir chiamate Urðr, Verðandi e Skuld.
Le norne vivono tra le radici di Yggdrasill, l'albero della Vita al centro del cosmo,dove tessono l'arazzo del destino il Wyrd. La vita di ogni persona è una corda nel loro telaio e la lunghezza della corda è la lunghezza della vita dell'individuo.
Poiché tutto è preordinato nel complesso universo norreno, anche le divinità hanno i loro fili nel telaio, benché le norne non permettano loro di vederli. Questa sottomissione degli dèi a un potere esterno implica che un giorno anche loro avranno una fine e tale fine, il Ragnarök, è descritta ampiamente dalla letteratura nordica.

Il simbolo che ho scelto come immagine infine è la rappresentazione probabilmente di origine moderna del Wyrd, letteralmente rappresenta la Trama del Wyrd - Web Of Wird, in se racchiude tutte le rune, altra chiara espressione per scrutare passato presente e futuro, e rappresenta anche lo stesso Yggdrasill. E' anche conosciuta ai più come la runa del destino ed esprime in se il concetto di " ciò che è stato fatto" o "quel che è diventato" - l'idea di trasformazione in nuovo o di ritorno al punto di partenza.